La Ceramica a Pisa tra Otto e Novecento
A distanza di tre anni dalla pubblicazione del libro dedicato a un secolo di attività della Ceramica Pera (dalla fondazione nel 1859 alla chiusura del 1954), Giuseppe Favilli ci regala un altro denso studio che – prendendo le mosse dai risultati delle precedenti ricerche – disegna una mappa completa, e a dir poco sorprendente per quantità e qualità, delle fabbriche di terraglie attive nel sobborgo di San Michele degli Scalzi tra la metà dell’Ottocento e la metà del Novecento. Si tratta di ben ventisette manifatture, alcune delle quali ben note (ricordiamo per tutte la Ceramica Palme o le Terrecotte Artistiche San Zeno, per non parlare della Richard-Ginori), altre invece del tutto sconosciute e scarsamente documentate, vere e proprie scoperte fatte dall’autore scavando in diversi archivi pisani e nella stampa dell’epoca.
La ricostruzione dell’operosità di un settore decisamente trainante nell’economia pisana tra Otto e Novecento si snoda in pagine asciutte e rigorose, che presentano le diverse fabbriche in schede ordinate cronologicamente e corredate da un apparato di oltre duecento immagini, che rappresenta le diverse tipologie di oggetti prodotti e testimonia al contempo l’affermarsi e il variare di gusti e mode nell’arco di un secolo. Anche il corredo iconografico ha richiesto una ricerca lunga e paziente, condotta in parte presso i collezionisti delle produzioni più apprezzate e per una larga fetta sui banchi di mercati e mercatini di mezza Italia, dove la sapiente conoscenza dei marchi di fabbrica ha consentito a Giuseppe Favilli di arricchire notevolmente il proprio repertorio.
Il volume va in stampa in un momento particolarmente favorevole per l’attenzione rivolta al mondo della produzione ceramica a partire dal 2017, anno che la Regione Toscana ha voluto dedicare proprio alla ceramica: un anno ricco d’iniziative anche a Pisa, con un ciclo di conferenze dal titolo La produzione di maioliche e porcellane in Toscana dal ’700 al ’900, tenutosi alla Biblioteca comunale SMS, e il progetto Dialoghi mediterranei nell’anno della ceramica. Pisa nel Mediterraneo, scambi commerciali, culturali e scientifici tra Oriente e Occidente dall’epoca classica all’Età moderna, realizzato dalla Sezione Soci Coop Pisa.
Oggi poi ci troviamo alla vigilia dell’inaugurazione di una grande mostra sul tema Pisa città della ceramica. Mille anni di economia e d’arte, dalle importazioni mediterranee alle creazioni contemporanee, che occuperà dal 5 maggio al 5 novembre 2018 gli spazi del centro espositivo di San Michele degli Scalzi (SMS), articolandosi ulteriormente con sezioni nel Museo Nazionale di San Matteo, a Palazzo Blu e presso la sede di Pisa della Camera di Commercio e collegandosi inoltre con i centri del Valdarno pisano ove siano presenti musei, aree archeologiche o monumenti e/o ceramisti ancora attivi, da coinvolgere nella realizzazione di una mostra diffusa dal titolo Un fiume di ceramiche: la produzione e la commercializzazione nel Basso Valdarno.
Progettata e realizzata dalla Società Storica Pisana con la curatela scientifica di Monica Baldassarri, l’iniziativa intende ricostruire – e far conoscere ed apprezzare ad un pubblico il più ampio possibile – la storia di una produzione manifatturiera ed artistica che ha caratterizzato Pisa e il suo territorio a livello nazionale e internazionale dal primo Medioevo sino al XX secolo. E in tale prospettiva il lavoro di Giuseppe Favilli rappresenta un contributo davvero rilevante per delinearne il profilo nell’Età contemporanea.
Pisa, 5 aprile 2018
Prof. Gabriella Garzella
Presidente della Società Storica Pisana